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La nascita di un figlio rappresenta un evento ricco di gioia, forse uno tra gli eventi più felici nella vita di un essere umano. Cerchiamo di comprendere come affrontare e come conoscere la depressione post partum.

La nascita di un figlio, in termini familiari rappresenta un evento evolutivo, un punto nodale, soprattutto se si tratta del primo figlio: il passaggio da diade a triade. È uno snodo evolutivo importante, sia in termini individuali che relazionali. Non sempre però le persone rispondono in maniera funzionale: essere genitore significa ricoprire un nuovo ruolo da aggiungere a quello precedente, cioè essere membro di una coppia. Risulta dunque fondamentale la ristrutturazione del rapporto di coppia e la riorganizzazione della rappresentazione di sé.

Il nuovo ruolo comporta nuovi bisogni, nuove aspettative, nuovi compiti da svolgere. Diventare madre implica molti cambiamenti nella vita della donna (le continue richieste di accudimento del neonato, una nuova organizzazione del proprio tempo e delle proprie abitudini, difficoltà nell’ambito lavorativo, ecc.) e della coppia (percezione di uno scarso sostegno da parte del compagno, difficoltà nel vivere la sessualità, cambiamenti all’interno della diade, se il ruolo di genitori è sproporzionato rispetto a quello di coppia, ecc..).

Dopo la nascita del bambino, la madre può sperimentare un periodo caratterizzato da tristezza, spossamento, carenza di sonno, deflessione del tono dell'umore, un periodo che viene definito come Baby Blues: un momento fisiologico e transitorio che si verifica subito dopo il parto.

Tra i sintomi del baby blues rientrano reazioni emotive della mamma, quali:

  • pianto improvviso e immotivato;
  • umore instabile;
  • sensazione di inadeguatezza;
  • tristezza o malinconia non giustificata;
  • irritabilità, inquietudine o ansia;
  • disturbi del sonno;
  • stanchezza;
  • scarso appetito.

È fondamentale sottolineare che questi disturbi hanno 2 caratteristiche ben precise: insorgono appena dopo l’evento del parto (tendenzialmente nei 3/4 giorni successivi) e sono transitori, cioè durano da pochi giorni fino ad un massimo di 3 o 4 settimane.

Il Baby Blues infatti è una condizione assolutamente reversibile, data dalla tempesta ormonale post-parto.

Questo periodo fisiologico, dunque si risolve spontaneamente.

In altri casi, il perdurare della condizione può dare vita a quella che viene definita comunemente come depressione post partum.

Depressione post partum: sintomi

La depressione post partum viene annoverata nel DSM V (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali) come sottotipo di disturbo depressivo Maggiore che può riguardare sia le donne che gli uomini.

I disturbi che potrebbero indicare una DPP (Depressione Post Partum) includono:

  • tristezza, abbattimento, sentirsi giù per la maggior parte del tempo, ogni giorno;
  • perdita di interesse e di piacere nei confronti di attività che prima venivano percepite come piacevoli;
  • riduzione dell’energia, facile stanchezza e spossatezza;
  • disturbi del sonno durante la notte e sonnolenza durante il giorno;
  • difficoltà a creare un legame con il bambino;
  • riduzione delle relazioni sociali;
  • difficoltà a concentrarsi o a prendere decisioni;
  • pensieri spaventosi ricorrenti, per esempio, paura di far del male al bambino.

La depressione post partum è un disturbo dell’umore, storicamente trascurato, troppo spesso, ancora oggi, non riconosciuto e sottovalutato.

La depressione post partum genera all'interno del nucleo familiare “una vera e propria zona sismica” che ha delle ripercussioni sul rapporto madre bambino e anche sul rapporto con il partner.

Ripercussioni della depressione post partum sui figli

La depressione post partum interferisce con gli scambi emotivi, affettivi e comportamentali tra madre-bambino.

La madre, figura di riferimento nella vita di un bambino, diventa una madre “morta” in termini affettivi ed emotivi, infatti la depressione va a modificare le interazioni, sia in termini qualitativi che quantitativi.

I figli delle donne che hanno sofferto di depressione post partum non avendo sperimentato un attaccamento sicuro con la figura materna possono andare incontro a problematiche cognitive, comportamentali e affettive (disregolazione emotiva, disturbi del sonno, iperattività, rabbia, disturbi ansiosi e depressivi).

Ripercussioni della depressione post partum sulla relazione di coppia

Dopo la nascita di un bambino, spesso, tutte le attenzioni vengono dirottate sul nuovo nato, perdendo di vista la cura del rapporto di coppia. Spesso l’uomo può sentirsi escluso, sperimentare un vissuto di abbandono e covare sentimenti di rabbia e rancore nei confronti della compagna, meno responsiva e disponibile ai bisogni della coppia. Le persone che si relazionano ad un partner con depressione spesso sperimentano un vissuto di disperazione ed impotenza. La depressione si correla ai conflitti coniugali che costringe la coppia a confrontarsi con la percezione di non essere compresi dall’altro, di non sentirsi valorizzati e di sperimentare un senso di inadeguatezza, disconferma, rifiuto.

Ripercussioni sulla donna

Nella fase acuta della depressione le donne sperimentano un senso di perdita dell’identità, il tutto viene aggravato dalle aspettative irrealistiche rispetto alla maternità ed al bambino.

Le donne depresse si sentono incapaci di fronteggiare le situazioni e sperimentano un senso di inferiorità , inutilità, inadeguatezza, incapacità di essere madri e mogli con una mancanza di speranza.

Recuperare l’energia psichica è utile a riappropriarsi della propria integrità psico-fisiologica.

Cosa fare: chiedere aiuto è il primo passo!

Molto spesso ancora la depressione post partum viene vissuta con un profondo senso di vergogna e inadeguatezza, per tali motivi troppo spesso non si chiede una mano e si pensa di affrontare il tutto da soli, con l’idea che “prima o poi passerà”.

La prima cosa da fare è legittimare le proprie emozioni e sensazioni, senza giudicarsi, chiedere aiuto, al compagno, alla famiglia, agli amici ed affidarsi ad un professionista.

Affrontare da soli la depressione post partum è sbagliato perché esistono varie possibilità di aiuto e di supporto; non bisogna sentirsi in colpa se si è depressi, perché essere depressa non vuol dire essere una cattiva madre.

Dott.ssa Ilenia Cipollaro
Psicologo, psicoterapeuta

Psicologia


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